Tuesday, July 21, 2009

Io lo voglio ricordare così,

dopo l’onda planetaria, riversatasi sui suoi funerali, avvenuta su scala planetaria, della «Jacksonmania», dieci volte più importante che l’«Obamania» di pochi mesi fa. Qualcosa che non s’era visto nemmeno per le esequie di Elvis Presley, John Lennon e Lady Di.

Alla morte del Michael Jackson le catene tv di tutto il mondo, o quasi, sono diventate altrettanti «Jackson Channels». Da allora, alcune trasmettono solo clip dell’inventore del Moonwalk. In Francia perfino le grandi reti generaliste hanno subito cambiato i programmi, sopprimendo per giorni le informazioni che non fossero da Neverland.

Iran, Afghanistan, Irak: basta! Solo Michael Jackson! Servizi e omaggi si succedevano, mentre da Los Angeles a Tokyo, via Parigi, Buenos Aires e Nairobi, centinaia di migliaia di persone con telefonino e mp3 si riunivano spontaneamente. Abbiamo saputo tutto di Jackson, delle sue origini, della sua carriera, dei suoi cambiamenti di pelle, dei suoi successi (750 milioni di dischi venduti prima della sua morte), delle sue ultime prove, dei suoi ultimi istanti, della sua prole, delle sue finanze, della sua eredità. Tutto, dovevamo saper tutto. Tutto annegato nel diluvio di ditirambi e iperboli: il più grande cantante, il più geniale, il più creativo, in una commozione globale. Nessun fatto dopo l’11 settembre 2001 ha avuto una tale copertura mediatica. Nessuno.

Se capitassero domani la morte di Obama, di Putin, del Papa farebbero dieci volte meno rumore. Del resto molti giornalisti ne convengono: come si potrebbe, anche tecnicamente, dare più eco a qualcosa?

Di qui la domanda: la morte di Michael Jackson è davvero l’evento più importante nel mondo da dieci anni? Anche i commenti dei fan fanno riflettere. Dalla California, le tv li hanno messi davanti alla telecamera in affermazioni del genere: «Il più grande cantante di ogni tempo», «l’uomo più importante dopo Gesù», «la morte di un genio», «ci vorranno anni per superare questo lutto», ecc.

Per i funerali ci sono state quasi mezzo miliardo di richieste di biglietti. Le aste su e-Bay sono arrivate a centomila dollari per biglietto. Negli Stati Uniti, dove l’isteria pare una componente della vita sociale, ci sono già state varie decine di suicidi. Il pianeta vacilla. Nasce una nuova religione! Non è una novità che immense folle siano pronte ad attraversare il mondo per assistere a un grande fatto sportivo o musicale, mentre i partiti politici, i sindacati e le Chiese non mobilitano più molta gente - il che qualcosa significa.

Ma ora ogni confine è stato apparentemente varcato anche nella dismisura.


Quando si è il re del pop…

Michael Jackson domina e rivoluziona la classifica: oggi 16/07/09 occupa 1°, 2°, 6°, 7° e 8° posto.


La tragica scomparsa di Michael Jackson influenza, come nel resto del mondo, le classifiche vendite della musica in Italia e anche nella top ten della Fimi-Nielsen la sua presenza è dirompente: Jacko occupa, infatti, il primo, il secondo, il sesto, il settimo e l’ottavo posto!


E le belle notizie non si fermano

(Grazie Michael non avrei potuto chiedere di più).


Tutta quell’immondizia che può piacere solo in Italia come: Eros Ramazzotti, Biagio Antonacci, Laura Pausini, Tiziano Ferro e giù di li lasciano la classifica, in vetta c'è "Thriller", che pubblicato il 1 Dicembre del 1982 (avete letto bene), raggiunse la vetta sulla Billboard 200 Chart e ci rimase per ben 37 settimane, rimase invece nella top 10 per 80 settimane e in classifica per 122.

Da quest'album vennero estratti sette singoli tra cui Billie Jean, Beat It, ed infine l'omonima Thriller. Billie Jean è il più famoso della carriera di Jackson ed è considerato uno dei migliori nella storia della musica. Dopo un anno dalla sua pubblicazione il disco aveva già venduto più di 40 milioni di copie battendo tutti i record di vendita registrati fino ad allora.

I singoli estratti dall'album vennero accompagnati da video innovativi che mutarono il concetto di video fino allora conosciuto. Ne è un esempio il cortometraggio Thriller, girato l'anno successivo l'uscita dell'album, dove Jackson con il regista John Landis realizzò quello che è di certo uno dei più famosi video della storia, un vero e proprio mini-film contornato da coreografie divenute celebri e prese ad esempio tutt'oggi da artisti e registi.

Il video si fece notare anche per l'uso di effetti speciali, in uno dei quali Jackson si trasformava in zombie. Tutto ciò contribuì a lanciare Jackson ai vertici della musica internazionale.

Thriller rimane ancora l’album il più venduto nella storia della musica con 110 milioni di copie e vincitore di 8 Grammy Award.


Questo in America

Continua il boom nelle classifiche USA.


Secondo le ultime certificazioni, Michael Jackson domina ancora le classifiche americane di questa settimana. Negli ultimi sette giorni, il catalogo del Re del Pop ha venduto oltre 1.100.000 copie negli Stati Uniti, un fenomeno che non si ferma e anzi cresce, del 37% rispetto alla scorsa settimana. Dalla morte del cantante, gli americani hanno comprato oltre 2.300.000 album di Jackson. Nella classifica complessiva degli album, questa settimana Jacko è ancora al numero 1 con la raccolta "Number Ones" (349.000 copie vendute). Vanno fortissimo anche "Thriller" e "Essential". Inoltre i dischi di Michael Jackson, da solo o con i Jackson 5, occupano tutte le prime 12 posizioni della graduatoria Top Pop Catalog Albums. Anche le vendite digitali delle singole canzoni crescono, e sono arrivate ad un totale di 2 milioni e mezzo tra USA, Europa, Australia e Nuova Zelanda.


Così è andata la serata

Il mondo ha salutato saluto per l'ultima volta il re del pop. La salma di Michael Jackson, morto lo scorso 25 giugno, è giunta allo Staples center di Los Angeles, poco prima delle 10:00, le 19:00 in Italia, dove si è svolta cerimonia pubblica in ricordo della popstar.


Il tributo delle star allo Staples center

Triste ma intenso sotto una luce azzurra un po' irreale, a metà strada tra una commemorazione funebre e un concerto rock, con l'emozione di una cerimonia degli Oscar, ma carica di malinconia. Per quasi due ore, gli amici di Michael Jackson gli hanno reso omaggio davanti a migliaia di fan, in una cerimonia-concerto seguita da centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. Probabilmente un record assoluto per un evento televisivo di questo tipo.


La figlia Paris: era "il migliore dei padri"

La figlia di Michael Jackson, Paris Katherine, 11 anni, ha preso brevemente la parola al termine della cerimonia pubblica dedicata alla cantante scomparso definendolo "il migliore dei padri".


Il ricordo di Brooke Shields

L'attrice americana Brooke Shields, amica personale Jackson, era particolarmente commossa durante il suo omaggio al cantante scomparso e ha avuto difficoltà a iniziare il suo breve intervento. Ha ricordato anche come Jackson aveva tentato di insegnarle il 'Moonwalk', il suo tipico passo all'indietro: "la sua risata era la più dolce e la più pura che io avessi mai sentito". Un altro momento molto emozionante è stato quando uno dei fratelli di Jacko, Jermaine, è salito sul palco per interpretare 'Smile', una canzone di Charlie Chaplin, quella che il cantante scomparso preferiva tra tutte.

Il tributo di Usher

Il re dell’R&B Usher ha cantato "Gone Too Soon", canzone di Jacko estratta dall'album Dangerous pubblicato nel 1991. La canzone era stata dedicata dal re del pop a Ryan White, un giovane ucciso dall'aids che Michael aveva conosciuto poco prima che questi morisse. Jackson eseguì questa canzone al Gran Gala per l'elezione del Presidente Bill Clinton, il 20 Gennaio 1993, e approfittò dell'occasione per sottolineare l'importanza di sostenere la ricerca contro questa malattia. Al termine dell'esibizione, Usher è scoppiato in lacrime.


Assenti le amiche Diana Ross, Elizabeth Taylor

Alcuni degli amici più intimi di Michael Jackson, tra cui Diana Ross, Elizabeth Taylor e Quincy Jones, non hanno partecipato alla commemorazione allo Staples Center. Ross, nominata nel testamento di Jackson come custode alternativo dei suoi figli in caso di morte della madre, ha voluto inviare un messaggio ai milioni di fan in tutto il mondo che in diretta tv hanno assistito alla commemorazione. "Ho deciso di fermarmi e di stare in silenzio, questo sento sia la cosa giusta, Michael per me è stato un amore personale, una parte preziosa del mio mondo, voleva che stessi accanto ai suoi figli e se avranno bisogno di me io ci sarò".


Le star hanno cantato i suoi brani più famosi

Sul palco hanno cantato hanno eseguito i suoi brani più famosi Mariah Carey (I'll be There dei Jackson Five), Jennifer Hudson (Will you be there), John Mayer (Human Nature), Usher (Gone too soon), Shaheen Jafargholi, il giovane prodigio dodicenne inglese che avrebbe dovuto partecipare agli show londinesi (Who's Loving You dei
Jackson Five). E poi, 'We are the World', la canzone per l'Africa di Jacko e Lionel Richie, interpretata da tutti gli artisti presenti, alla fine dello show, seguita da un altro grande successo come 'Heal the Word'.


L'ingresso della salma

La cerimonia è iniziata con l'ingresso della salma, sulle note del famoso gospel 'Alleluja, we are going to see the king'. La bara dorata ricoperta di gladioli rossi con la salma di Michael Jackson è stata messa sotto il palcoscenico dello Staples Center. Subito dopo ha preso la parola un pastore amico della famiglia Jackson, il reverendo Luciuous Smith. Dopo il breve sermone è salita sul palco Mariah Carey. Vestita di nero con una profonda scollatura, l’artista ha cantato insieme a Trey Lorenz uno dei suoi più famosi successi 'I'll Be There'. Alla fine della canzone, Mariah, sotto gli applausi, ha espresso un sentito 'We Miss You', ci manchi. Poi è stato il turno dell'attrice Queen Latifah, che lo ha ricordato come "la più grande star della terra" prima di leggere una poesia, dedicata a Jacko, della poetessa Maya Angelou. Quindi di nuovo musica con Lionel Richie, tutto di nero vestito, con una rosa gialla sul bavero dello smoking e un fazzoletto rosso. L'amico di Jackson ha interpretato 'Jesus is Love'.


La cerimonia pubblica

Poco prima erano stati letto due messaggi di cordoglio di Diana Ross e di Nelson Mandela. Migliaia le persone in attesa fuori dello Staples Center di Los Angeles, il mitico stadio dei Los Angeles Lakers, anche se la polizia aveva invitato chi non aveva uno dei preziosissimi biglietti per assistere alla cerimonia a starsene a casa.


Il ricordo di Obama

Una "straordinaria" eredità musicale lasciata da quello che è stato "uno dei più grandi artisti della nostra generazione, forse di ogni generazione". Con queste parole Barack Obama saluta Michael Jackson a poche ore dal funerale della popstar. "Non penso che ci siano dubbi sul fatto che sia stato uno degli artisti più grandi della nostra generazione, forse di ogni generazione" ha detto alla Cnn, "credo che come Elvis, Sinatra, i Beatles, sia divenuto un pilastro della nostra cultura".


I più bei commenti raccolti dalla rete

“Jackson avrebbe voluto il funerale più fastoso della storia non una bara da 25000 dollari di bronzo ma elefanti, fuochi d'artificio e magari un’astronave!”


“La piccola Paris ha pianto mentre diceva che amava il padre. Un urlo d'amore strozzato dall'emozione. Ha abbracciato la zia sempre in lacrime stretta nell'affetto dei parenti, e lo ha fatto in mondovisione, cosa normale se sei la figlia di un gigante come Michael. Negli USA le cerimonie vengono fatte anche cosi, differentemente da noi. La piccola Paris, insieme ai suoi fratelli, e' destinata, comunque, a vivere con i riflettori puntati addosso, gli stessi riflettori che hanno illuminato la vita del padre. E lei già lo sa. Il mondo e' talmente abituato a criticare le scelte di Jackson che continua a farlo anche su un episodio come questo. Si poteva evitare? E perché? Evitiamo noi di guardare certi eventi? Evitiamo noi in Italia di propinare pubblicità con bambini? E le madri di quest'ultime vengono condannate perché vogliono a tutti i costi che la loro bella bimba venga ripresa il più possibile in tv, magari in programmi anche scadenti solo per vantarsi con le amiche? Paris ha urlato al mondo il suo amore verso il padre. Con una grande dignità e coraggio. Un esempio. Come avrebbe voluto il papà. Un papà normalissimo e affettuoso nonostante la sua immensa fama.”


“Se Michael Jackson era un pedofilo, Obama allora è il più grande criminale del mondo... Lo hanno capito anche gli stupidi che le accuse di pedofilia furono completamente inventate solo per estorcere denaro da Jackson. Era un tipo strano Jackson ma con un cuore davvero bello grosso...i 400 milioni di debiti sono dovuto anche alle immense donazioni che ha fatto negli ultimi 20 anni. Ma questa cosa non la dice nessuno...”


“Grazie michael.....grazie per tutte le emozioni che hai saputo darci con il tuo grande talento e il tuo carisma....non dimenticherò mai il tuo timido sorriso sei un grande..........credo di non aver mai pianto tanto in vita mia quanto ieri sera commuovendomi al veder entrare quella bara...la tua bara....il mio dolore non passerà mai....vorrei dire a chi non avesse ancora avuto la notizia michael soffriva di vitiligine, lui non ha mai rinnegato il fatto di essere un nero americano e per quanto riguarda le operazioni chirurgiche sono dovute ai grandi traumi subiti da piccolo da quel mostro di suo padre quindi prima di parlare cerca almeno di avere una conoscenza più approfondita invece di sparare ca***e tanto per il gusto di farlo...ti voglio bene michael....te ne vorrò sempre”


“Non chiederò il rimborso del biglietto …l'ho già incorniciato.”


“Di tutta la vita favolesca e a volte surreale di Jackson, le parole della figlia sono state l'unico momento sentito e vero. Quella bambina ci ha fatto immaginare un Jacko normale, un padre che aiuta i figli nei compiti o che magari li sgrida se hanno combinato qualcosa. Di tutta questa fiera questo, secondo me, è stato l'unico momento umanamente credibile quindi non critichiamo questa scelta.”


“Alla fine hanno deciso di portarlo nello stadio davanti a tutti, per un ultimo estremo saluto, commovente e stata la figlia e tutta la comunità perché era tutta riunita intorno a lui in un ultimo abbraccio, anche se malignamente mi viene da pensare al padre e hai fratelli che per anni non l’hanno calcolato o solo per il denaro che riportava a casa prima con i Jeckson 5 e dopo fino a 18 anni come solista e il fatto che il padre lo picchiava, a tratti la cerimonia e stata dimostrazione di amore vero e ad a tratti specchio d'ipocrisia o solo per dire io c'ero. Questo e un pensiero fatto con il cuore oggi più che mai sento anche la mancanza di Freddy Mercury altro grande e di Lucianone Pavarotti bisogna ricordarli tutti perché di geni ogni secolo ci sono e sono contati e ineguagliabili. Un saluto alla stella della mia infanzia io i primi video che vedevo erano i suoi e mi piaceva NATURALE non come si era ridotto ora.....un saluto a tutte le stelle.... e a quella dell' pop che e andata a fare compagnia a Lennon e a Elvis e a tutti gli altri.....”


“Quanti ricordi, quante emozioni. Eravamo ragazzi, ballavamo come lui, ascoltavamo le sue hit, chissà quanti di noi con la sua musica, hanno avuto momenti di vita vissuta. Ho 45 anni e posso dire che michael e stato parte della mia vita, sono cresciuto con lui. E’ stato un’icona a livello mondiale, testimoniando con la sua ARTE che la musica non ha frontiere, religioni, politiche e razze. Grazie michael, leggenda del nostro tempo, che non tornerà mai più.”


“Sempre meglio di tanti "vip" (bah) che vendono le foto dei figli appena partoriti a tutti i giornali...”


“Per ogni bambino il proprio padre è il migliore dei padri, ognuno lo vede così.”


“Sì, ha avuto tanto ma come lui stesso ha detto, la cosa per cui è grato al signore, è stata di avere la possibilità di vivere l'estasi dell'unione tra la musica e la danza...per il resto non mi sembra che abbia avuto molti momenti per gioire se non sul palco e in mezzo ai suoi fans...a cominciare dalla sua malattia, la vitiligine, che sicuramente ha influito nella sua psiche provata dal passato...un uomo fragile che ha avuto un grande coraggio! Ha sfondato i limiti della musica, ha creato le basi dell'hip hop!! Ma nemmeno ora sarà in pace purtroppo...allora fermiamoci un attimo e pensiamo a che grande stella che è diventata e che non smetterà mai di splendere!!”


Concludo dicendo che,


io lo ricordo come una persona piena di gioia e di buon umore, che si, voleva rimanere giovane, ma alzi la mano l’uomo che non la pensi così e che ci metteva l’anima cercando di cambiare il mondo con smisurate donazioni e spettacoli che regalavano un’immensa gioia a tutte le famiglie che passavano una serata ad un suo concerto. Una persona a sua volta piena di grinta e di serietà al momento giusto, che adorava il proprio lavoro. A volte strana, ma quella è la caratteristica delle persone come lui.

Di persone del genere ce ne sono poche, ora fanno solo bella figura i finti duri, quelli che se ne fregano del prossimo e che non hanno una morale, quelli che mentono su tutto. Basta guardarsi attorno per vedere come posso avere ragione.

Ma in fondo son contento, in tutto il mondo una moltitudine di fan si è riunita in sua memoria e credo proprio che anche a loro sia arrivato questo messaggio positivo.

Capisco che ci saranno un milione di scettici e bastiancontrari su quello che ho scritto ma,


io lo voglio ricordare così!